GIORNO 5

BLACK SAND BEACH -SOLHEIMANSANDUR – SELJALANDSFOSS – SKOGAFOSS

Sveglia all’alba: l’ennesima 🙁 Missione: trovare la Black Sand Beach deserta per poterla fotografare senza tutti i turisti del giorno prima. Obiettivo: raggiunto 😀

Dopo aver dedicato l’alba per fotografare la Black Sand Beach ci siamo diretti ad una delle location più cercate e amate dai fotografi che visitano l’Islanda: la spiaggia di Solheimansandur, dove giace abbandonata la carcassa di un aereo militare americano DC3 della Seconda Guerra Mondiale. Fino a poco tempo fa visitarlo era molto più semplice, in quanto vi era una strada (sterrata ma aperta al pubblico che consentiva praticamente di posteggiare accanto al DC3). Ora, vuoi per l’aumento smisurato dei turisti, vuoi per la maleducazione di molti di essi, questa è stata chiusa. Risultato. Se vuoi vedere il DC3 devi pipparti 4 km di camminata nel deserto nero a piedi (ovviamente non dimenticare che i suddetti 4 km te li ritroverai anche al ritorno). Noi il ritorno ce lo siamo beccato con un fortissimo vento contro, al punto che arrivati al furgone siamo stati in catalessi per 10 minuti buoni prima di riprenderci. Ma devo dire che ne è valsa la pena: passeggiare soli in un deserto nero accanto al relitto di un aereo è decisamente un’esperienza surreale.

Stanchi ma felici ci siamo diretti a Seljalandfoss, la famosa cascata con il passaggio dietro l’acqua. Bella, molto, ma ho apprezzato molto di più la cascata di Gljúfrabúi, più piccola, nascosta dalle rocce, meno famosa e decisamente meno affollata, a poche decine di metri dalla più turistica Seljalandfoss. Ho capito subito perché non fosse meta delle orde di turisti che affollavano la sua sorellona: anche qui per arrivarci si deve compiere una mini-sfida, camminando sui sassi nel ruscello. Una volta arrivati una lavata pazzesca! Stanchi morti ci siamo riparati dal vento sul nostro minivan e ci siamo addormentati sui sedili davanti coccolati dal sole che splendeva attraverso i finestrini.

Appena svegliati dalla pennichella pomeridiana (che più che pennichella è stato un coma letargico dal quale non ci saremmo voluti più svegliare) ci siamo diretti a Skogafoss, forse la più famosa cascata d’Islanda, con il suo salto di 60 metri. Qui il campeggio è a mio parere il più bello dell’isola: esattamente di fronte alla cascata. Ricordo nuovamente che in Islanda i campeggi non sono attrezzati come i nostri, ma sono per usare un eufemismo “spartani”. Spesso si riducono ad un campo con un wc dove poter campeggiare. Tuttavia la bellezza della natura ripaga della mancanza di tutti i comfort a cui siamo abituati.

Il vento fortissimo non ci ha consentito di cucinare all’aperto e quindi abbiamo optato per cenare al Bistrò Bar lì accanto. Cucina niente male e prezzi nella media islandese. Abbiamo terminato la giornata riguardando le foto della giornata e sognando di poter allungare il nostro viaggio.

Se volete approfondire qui ci sono gli articoli dedicati alle singole tappe di questa splendida giornata: Black Sand BeachSolheimansandur – Seljalandfoss – Skogafoss.

2 Comments

  • Ciao bellissimo commento e complimenti per l’itinerario. Sto pensando di andare in Islanda. Magari non farò il vostro itinerario forse troppo pesante per me. Mi piacerebbe sapere con quale compagnia avete prenotato il Van e quanto vi è costato? Il materasso interno al Van è il vostro o viene dato in dotazione? Secondo voi un 4*4 o con itinerari simili ai vostri possiamo farne a meno? Altra domanda. Ho letto che avete dormito in un parcheggio. Si può fare?
    Grazie e ancora complimenti

    • Ciao Francesco, innanzitutto grazie per i complimenti, fan sempre piacere 😉
      Noi abbiamo prenotato con http://www.campervaniceland.com e, tutto sommato, non ci siamo trovati male. Per quanto riguarda il van non ricordo esattamente quanto abbiamo speso, ma presto uscirà un articolo scritto da Sara (che ha decisamente più memoria del sottoscritto) dedicato all’argomento budget e come risparmiare. Sappi che è la compagnia più economica che abbiamo trovato. I minivan sono molto spartani ma carini e ben tenuti. Materasso e sacco a pelo sono inclusi, così come il riscaldamento (funziona bene ma è piuttosto rumoroso), la luce, internet wi-fi e il set per cucinare (praticamente inutile se non per prepararsi la colazione o scaldare qualcosa, viste le temperature dell’isola). Ti consiglio invece di portarti un inverter da casa se hai necessità di avere sempre a disposizione delle prese di corrente. Il 4×4 è assolutamente inutile se fai la Ring Road. Diventa invece indispensabile per i fiordi di Nord-Ovest (che noi non abbiamo visto) e per le highlands interne (che però suggeriscono sempre di non fare in solitaria ma accompagnati da guide esperte). Per quanto riguarda il campeggio libero ora in Islanda non si può più dormire liberamente, bisognerebbe sempre appoggiarsi ad un campeggio . Noi abbiamo fatto entrambe le esperienze mettendo sempre come priorità il rispetto dell’ambiente.
      Se hai bisogno di qualsiasi altra info condividiamo più che volentieri l’esperienza.
      Un saluto
      Corrado

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