2) UNO DEI TUOI COMPAGNI HA LA SCIMMIA PER I LIEVITATI
Nel frattempo la D200 langue nella custodia. Se dovessimo raccontare questa storia dal suo punto di vista vedremmo quattro individui trascorrere il tempo tra mangiate, bevute e partite a carte di cui avremmo modo di parlare. Dato che la storia è mia e non quella di una macchina fotografica, il punto di vista mi appartiene. Perciò non ci limiteremo a raccontare ciò che è avvenuto tra le quattro mura della dépendance, ma ci si sposterà all’esterno dove si vedranno quattro individui trascorrere il tempo tra mangiate, bevute e partite a carte.
Torniamo per un attimo al primo grande, enorme, problema che l’allegra combriccola non mostrava timore di affrontare: le cibarie. Certo, cosa mangiare nell’immediato è importante, ma ci sono ben quattro giorni davanti a noi. Si tratta di un progetto a lunga scadenza. Viene redatta una lista niente male. Tra le voci indispensabili per la buona riuscita di una vacanza come la nostra non possono mancare farina manitoba, lievito di birra e olio. Quando condividi l’alloggio con una persona che possiede una predisposizione – qualunque essa sia – per una particolare attività, è bene considerare che questa mania può diventare contagiosa. Nella fattispecie uno dei miei compari è uno scimmiato per lieviti, impasti e tutto ciò che si può trasformare in focacce, focaccine e pizze. Come ovvio, anziché farmi conquistare dalle bellezze del posto, mi lascio invischiare nelle attività dell’Uomo Focaccina. La follia ci porta a preparare impasti a mezzanotte per ottenere dei risultati apprezzabili il giorno seguente. Un saggio suggerimento: non accavallate le mani! Altrimenti è un attimo trasformare un viaggio fotografico in un tour tra i carboidrati.